Sul vertice del G-7

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I responsabili di circa il 40% dell’economia globale si incontrano oggi in una località balneare della Cornovaglia, in Inghilterra, quando il primo ministro britannico Boris Johnson ospita i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti per il primo vertice del G-7 dal 2019.

In un cenno al multilateralismo che il gruppo sarà desideroso di sposare nel corso del fine settimana, la lista degli invitati si è ampliata oltre il contingente pesante dell’Europa per includere i leader di Australia, India e Corea del Sud (il primo ministro indiano Narendra Modi si unirà virtualmente). Saranno anche raggiunti dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel e dal presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Anche se l’incontro di oggi avrà un tema ambientale, con una visita a un’attrazione ecoturistica in programma, il dettaglio più accattivante finora rilasciato è un piano globale di vaccinazione. I paesi del G-7 dovrebbero impegnarsi a condividere 1 miliardo di dosi di vaccino COVID-19 con altre nazioni fino al 2022, un numero che include 500 milioni di dosi Pfizer donate dagli Stati Uniti. Gli incontri formali di sabato dovrebbero concentrarsi sui modi per incoraggiare una ripresa economica globale e prepararsi a future crisi sanitarie globali.

Il gruppo di paesi ha già fatto notizia prima dell’inizio del summit, accordandosi su una nuova aliquota minima globale di imposta sulle società e approvando un nuovo modo di tassare i profitti delle grandi imprese multinazionali. In un segnale delle difficoltà di coordinamento che si prospettano per il gruppo, il Regno Unito sta già tentando di inserire una clausola di esclusione per le società di servizi finanziari nell’accordo fiscale globale.

Il sostegno internazionale per gli Stati Uniti è alto mentre Biden inizia il summit, in netto contrasto con il suo predecessore. Un sondaggio del Pew Research Center su 12 economie avanzate, comprese le altre sei nazioni del G-7, mostra un’impennata di coloro che sostengono Biden sulla scena mondiale. Una mediana del 75 per cento degli intervistati ha detto di avere fiducia in Biden “fare la cosa giusta per quanto riguarda gli affari mondiali”, rispetto ad appena il 17 per cento nell’ultimo anno di Donald Trump. L’elezione di Biden ha capovolto la percezione degli Stati Uniti, con una mediana del 62% degli intervistati che dicono di avere ora una visione positiva degli Stati Uniti, rispetto a solo il 34% nel 2020.