In arrivo la riforma sulle pensioni: quota 41 e poi?

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Il governo Melloni ha deciso la riforma delle pensioni nel 2023: prima riducendo la quota41, poi vera riforma.

Entro la fine dell’anno deve essere approvata un’azione finanziaria, in gran parte incentrata sull’energia costosa. Rimarranno pochissimi fondi. Tra queste misure da finanziare c’è la riforma delle pensioni. Dal 1° gennaio, e senza alcun intervento in materia, tornerà Fornerofa, un ritorno che tutti vogliono evitare ed evitare. Dalla quota 102 direttamente al pensionamento a 67 anni.

Le pensioni sono un argomento che il governo e la maggioranza di centrodestra prendono molto sul serio. Tra le varie proposte e promesse in campagna elettorale, l’amministrazione, ora guidata da Giorgio Melloni, deve offrire misure concrete. La battaglia delle pensioni è un punto fermo della destra, da Lega a Forza Italia, ma l’intervento è necessario anche per evitare di scatenare le ire di lavoratori in pensione e sindacati in un momento in cui il presidente del Consiglio ha instaurato il dialogo.

Non ci sono molte opzioni da implementare per mancanza di fondi, tutte per far fronte a costose energie. Serve almeno una soluzione temporanea per evitare un ritorno alla legge Fornero e permetterci di pensare alle riforme strutturali del prossimo anno.

“Solo nel 2023 avremo 41 quote, 61 o 62, come misura transitoria per le riforme organiche che avremo il prossimo anno. Spenderemo meno di 1 miliardo di dollari per facilitare 400.000-50.000 lavoratori. Abbiamo pensato anche a dare dei bonus a chi è rimasto e ha lavorato, ma la prudenza di bilancio ci ha fatto desistere”.

Il piano del governo Melloni finanzierebbe la frana, e poi le riforme arriverebbero nel 2024. Intanto con il ministro del Lavoro Calderon e il ministro dell’Economia Giorgetti si sta elaborando una soluzione alla Quota 41. Tuttavia, la riforma generale delle pensioni richiederà più tempo e discussioni approfondite tra i sindacati. “Durante la campagna, abbiamo detto che stavamo realizzando 41 quote, quindi sarebbe successo”, ma “non c’è limite di età, costerà 4 miliardi di dollari il primo anno, e poi aumenterà”, ha chiarito Durigon.