20 accusati per l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi

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PEN America ha accolto con favore la notizia che il procuratore capo di Istanbul ha accusato 20 funzionari sauditi di avere avuto un ruolo nell’omicidio del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi nel 2018. Le autorità turche hanno denunciato queste accuse mercoledì, chiedendo l’ergastolo per 18 uomini per l’omicidio, mentre altri due alti funzionari, entrambi stretti collaboratori del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, sono stati accusati di “incitamento all’omicidio di primo grado”.

“Questa azione dei pubblici ministeri turchi è un gradito passo avanti nello sforzo di trovare giustizia per Jamal Khashoggi e la sua famiglia”, ha dichiarato il direttore di Washington PEN America Thomas O. Melia. “I pubblici ministeri di Istanbul hanno portato avanti il caso nonostante l’ostruzione da parte del governo dell’Arabia Saudita e la continua inazione da parte del governo degli Stati Uniti. Di fronte a questa azione decisiva, la riluttanza del governo degli Stati Uniti a intraprendere azioni anche minime sembra una pura codardia. Rinnoviamo la nostra richiesta affinché il direttore dell’intelligence nazionale degli Stati Uniti rispetti la legge degli Stati Uniti e invii al Congresso un rapporto non classificato che identifichi coloro che hanno effettuato, ordinato o siano altrimenti complici dell’omicidio di Khashoggi e che tutti i responsabili debbano essere ritenuti responsabili. ”

PEN America ha costantemente chiesto giustizia per l’omicidio di Khashoggi avvenuto nell’ottobre del 2018. A maggio, PEN America ha premiato la scrittrice e le  attiviste saudite Nouf Abdulaziz, Loujain Al-Hathloul ed Eman Al-Nafjan con il premio PEN / Barbey Freedom to Write del 2019. Abdulaziz, Al-Hathloul e Al-Nafjan sono stati sottoposti a detenzione, isolamento e tortura da parte del governo dell’Arabia Saudita come parte della sua brutale repressione nei confronti di individui che alzano la voce in difesa dei diritti delle donne nel Regno.

PEN America si trova all’intersezione di letteratura e diritti umani per proteggere l’espressione aperta negli Stati Uniti e nel mondo. “Sosteniamo la libertà di scrivere, riconoscendo il potere della parola di trasformare il mondo. La nostra missione è unire gli scrittori e i loro alleati per celebrare l’espressione creativa e difendere le libertà che lo rendono possibile”.