Apropos of Nothing: bufera sul nuovo libro autobiografico di Woody Allen

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La casa editrice Hachette ha dichiarato in questi giorni che non pubblicherà il libro di Woody Allen “Apropos of Nothing” la cui uscita era prevista per aprile in contemporanea mondiale (in Italia il libro sarà edito da La Nave di Teseo).

La causa del cambiamento di rotta sarebbe dovuta alla protesta dei suoi stessi lavoratori, nonché alle dichiarazioni di Dylan Farrow e dell’unico figlio biologico di Woody Allen, Ronan, peraltro noto autore del bestseller “Catch and Kill” pubblicato prorpio dalla Hachette.

La Hachette Book Group ha dichiarato che: “La decisione di cancellare il libro di Allen è stata difficile. Prendiamo molto sul serio le nostre relazioni con gli autori e non cancelliamo i libri alla leggera. Abbiamo pubblicato e continueremo a pubblicare molti libri stimolanti. Come editori, ci assicuriamo ogni giorno nel nostro lavoro che possano essere ascoltate voci diverse e punti di vista contrastanti “.

“Apropos of Nothing” era stato annunciato un resoconto completo della vita del grande regista statunitense, sia personale che professionale, con implicazione, pertanto delle sue relazioni con la famiglia, gli amici e gli amori della sua vita.

Ronan Farrow ha criticato la Hachette parlando di “tradimento” nei suoi confronti e ha sostenuto che l’indipendenza editoriale non deve sollevare dagli obblighi morali e professionali e cosa che, a suo parere, la casa editrice avrebbe fatto aiutando Woody Allen a migliorare la propria immagine minimizzando le colpe delle quali è stato accusato dai suoi stessi figli.

Ronan, il cui resoconto sulle accuse di violenza sessuale contro Harvey Weinstein e altri uomini potenti ha contribuito a lanciare il movimento #MeToo, è il figlio di Woody Allen e di Mia Farrow. Sua sorella adottiva, Dylan Farrow, ha da tempo accusato Woody Allen di averla molestata da bambina, anche in seguito a ben due indagini i capi d’accusa non hanno trovato conferma.

In seguito all’annuncio della cancellazione del libro Suzanne Nossel, amministratore delegato della PEN America senza scopo di lucro, ha definito la situazione “una tempesta perfetta”. Questo incidente, ha affermato in una nota, “ha coinvolto non solo un libro controverso, ma un editore che stava lavorando con individui su entrambi i lati di una controversia familiare traumatica di lunga data. Se il risultato di tutto ciò è che il libro debba scomparire  senza lasciare traccia, ai lettori verrà negata l’opportunità di leggerlo e di esprimere i propri giudizi.”