Europa, Asia e Africa: un solo continente globalizzato?

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Afferma Stefania Tucci nel Suo articolo comparso su Longitude che il fenomeno della globalizzazione è diventato ormai straordinario a causa della velocità di scambio delle informazioni e degli scambi commerciali che procedono ad un nuovo ritmo, molto più accelerato rispetto al passato. La costante diminuzione del costo dei trasporti, infatti, rende più accessibile a chiunque di spostarsi da una parte all’altra del mondo con rapidità e facilità mentre Internet consente di essere costantemente aggiornati in tempo reale attraverso un semplice telefonino su qualunque tipo di informazione.

Proprio questi due fattori, costi ridotti ed efficacia delle comunicazioni, hanno determinato, di fatto, la “caduta” delle frontiere continentali trasformando l’Asia, l’Europa e l’Asia in un unico macrosistema economico dove è lecito parlare di “Eurasia” intendendo con tale termine una nuova realtà economica e politica, mentre l’Africa è sempre più connessa alle economie di Paesi come la Cina (principale investitore nel continente), l’India e l’Arabia che sono i principali acquirenti delle materie prime ivi prodotte e che partecipano attivamente alla costruzione delle infrastrutture necessarie all’Africa per esportare le proprie risorse.

Protagonista d’eccezione in questo scenario è proprio la Cina che ha da tempo puntato alla creazione di infrastrutture con l’obiettivo di far lavorare le proprie imprese ricavandosi così un accesso privilegiato all’approvvigionamento di materie del continente africano, un’iniziativa non certo gradita all’Occidente e agli Stati Uniti del presidente Trump, tanto che qualcuno ha parlato addirittura di “neocolonialismo”.

D’altro canto anche l’India si sta adoperando per ricavarsi un ruolo di primo piano in Africa rafforzando i legami economici con i Paesi costieri e spingendosi all’interno del continente per creare nuove partnership.

Le previsioni demografiche vedono l’Africa e l’India come Paesi in cui avverrà nel corso del prossimo trentennio la maggiore crescita della popolazione per cui uno dei principali temi da affrontare sarà indubbiamente quello della formazione e creazione di nuovi posti di lavoro per poter offrire un’occupazione lavorativa ai giovani che in tale periodo si affacceranno al mondo del lavoro in modo da evitare una nuova massiccia ondata migratoria verso i Paesi più sviluppati.


Nota sull’autrice: Stefania Tucci segue progetti finanziati come consulenti di investitori primari, mettendo a profitto/frutto le sue relazioni/rapporti internazionali, è l’autrice del libro: ” L’Asia ai miei occhi” (Marsilio Editore)